Breve viaggio nella storia dei Trionfi – La Torre




LA TORRE / LA CASA DIO


Immagini dipinte a mano (dal 1450 al 1500 circa)

La carta Gringonneur, l'unica sopravvissuta tra quelle dipinte a mano, mostra un massiccio castello squadrato che sta crollando nella parte posteriore, mentre delle fiamme disintegrano la sua torre superiore.

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Prima tradizione di carte stampate (dal 1500 al 1700 circa)
Un foglio italiano rozzamente abbozzato presenta una torre squadrata al culmine di una rampa di gradini, affiancata da due alberi. La cima della torre è in fiamme, ed è lambita da un fulmine a forma di freccia che si diparte dal sole.

Il foglio Rothschild mostra uno schema simile a quello della carta Gringonneur, con un massiccio edificio che brucia ai piani superiori; davanti alla costruzione compaiono però una figura maschile e una femminile in caduta. Inoltre sembra ci siano due soli in cielo, ma questo elemento si trova anche in altre carte della stessa serie.

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Anche nella carta Rosenwald compare una massiccia torre che si disintegra, con fiamme che fuoriescono dalla cima, ma non ci sono fulmini e neppure figure umane in caduta; in un angolo della carta fa invece capolino un sole raggiante.
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La scena della carta Catelin Geoffroy è particolarmente drammatica: qui la torre brucia sullo sfondo, mentre in primo piano si vedono una figura grottesca simile a un diavolo e due figure umane, una delle quali sta suonando il violino.

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Un mazzo svizzero del 1680 mostra la torre e due figure che da essa precipitano. Un'esplosione proveniente dal sole solleva la sommità della torre, provocando la caduta di alcuni mattoni.

Sebbene riprenda lo schema precedente, la Torre del mazzo marsigliese è raffigurata in modo più originale: essa appare praticamente intatta anche nella sommità sollevata, che ha la chiara forma di una corona; non vi è alcun sole, e il fulmine è sostituito da una sorta di sbuffo energetico; inoltre, i cerchietti colorati che cadono dal cielo e i due personaggi simili a saltimbanchi fanno pensare a una scena festosa, piuttosto che ad una disgrazia.

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Prime versioni esoteriche (mazzi del 1888-1910)
La carta di Wirth riprende lo schema marsigliese, ma con alcune evidenti differenze: appare di nuovo il sole da cui parte la saetta, la Torre è danneggiata in cima e un mattone in caduta colpisce alla testa uno dei due uomini che vediamo ai piedi dell'edificio, mentre il personaggio in primo piano porta una corona sul capo.

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Molto suggestiva la Torre di Waite, che sembra raffigurata di notte ed emerge da un'alta sporgenza circondata da nuvole. Un fulmine a saetta la colpisce sviluppando un incendio al suo interno e provocando la fuoriuscita di fiamme, le quali sostituiscono le sfere colorate e i mattoni raffigurati sulle carte precedenti. Dalla Torre precipitano un uomo e una donna: quest'ultima indossa una corona.

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Nella carta della Golden Dawn un fulmine proveniente dal sole colpisce e danneggia la Torre, al cui interno sembra imperversare l'inferno, anche se la corona dorata sulla sua sommità si solleva intatta. Dall'edificio vediamo cadere due giovani seminudi. Le sfere presenti nella carta marsigliese sono qui disposte come due Alberi della Vita: uno bianco e convenzionale a destra, uno nero con una sfera aggiuntiva (ovvero con due Yesod) a sinistra.

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L'immaginario simbolico della carta
Come quella del Diavolo, anche questa carta non è sopravvissuta all'epoca dei mazzi dipinti a mano: ciò è avvenuto probabilmente a causa della sua stretta associazione con il Diavolo stesso, dal momento che la Torre è stata interpretata come il “Cancello dell'Inferno”.

Il racconto della Grande Torre ha molti echi nella storia e nella leggenda. Guardando l'immagine sulla carta si coglie subito l'associazione con la Torre di Babele, crollata a causa della presunzione umana. Secondo Thomas Mann, che in una sua opera cita esempi di imponenti edifici antichi, l'archetipo della Grande Torre risalirebbe persino al continente atlantideo, dove sarebbero state erette altissime costruzioni in pietra, tra cui la Montagna degli Dei.

Nell'arcano è comunque insito anche un aspetto positivo, indicato dal fatto che la cima della Torre appare delicatamente sollevata per ricevere il fulmine. Immagini simili sono descritte nell'opera seicentesca «Nozze chimiche di Christian Rosenkreutz», come parte del processo di resurrezione in un'opera di alchimia spirituale. In effetti, il tema ricorrente in tutte le varianti di questa carta è quello del colpo fulmineo dello Spirito, la forza prometeica che ristabilisce il dominio della sua Divina Sorgente.

Nella tendenza esoterica a sostituire i mattoni in caduta con sfere colorate o persino con schemi simbolici, inoltre, si potrebbe leggere il desiderio di ricostruire l'ordine armonico dal caos.    


NOTA BENE: Le informazioni contenute nell'articolo sono tratte dal libro «Tarocchi e Magia» di Gareth Knight. Le immagini dei Tarocchi sono tratte dal web.